Tutti gli Elbani hanno pianto e sofferto quel 6 Agosto del 1985 quando un improvviso incendio divampò nella parte meridionale dell’isola d’Elba e per 5 ragazzi su moto e motorini , che vennero investiti dalle fiamme lungo la strada fra S.Ilario e Marina di Campo non ci fù scampo.
L’ Elba non dimentica quelle giovani vite perse in maniera così tragica in un inizio d’Agosto di tanti anni fà.
Marco Carminati
Davide Pertile
Emanuele Casati
Sandro Stocco
Nadia Zimbaldi
Che questi nomi siano per sempre scolpiti in tutte le nostre memorie, perchè la nostra Isola non abbia più lapidi commemorative sulle nostre strade come questa.
Erano in macchina che, tra le altre cose, non venne neanche sfiorata dalle fiamme!
Per ricordare con una bellissima poesia di Adriano Pierulivo
“Cinque”
Cinque dita adunche
strette sul cerino acceso
che illumina il sorriso
d’un cuore nero, arso, spento.
Cinque fiammella la deriva, fuochi fatui nel vento di ponente.
Famelica la lingua s’alza;
liquefa all’Accolta acacie e cisti, come lama affonda nella carne vola, s’abbatte, s’erge, s’agita; dritta su Sant’Ilario, indifeso eremo estivo.
Cinque paia d’occhi saltellanti
a scrutare il vento, a sondare il fumo.
Poi, giù, verso l’ignoto azzurro; impalpabili creature, invincibili, irraggiungibili.
Come tutti noi, a vent’anni.
Nessuno che gridi, nessuno che avvisi; eppure incombe, l’irreparabile.
Cinque tornanti verso La Pila;
il primo è secco, breve, uno schioppo d’asfalto, una baracca di lamiera, un muro di fumo un cratere di fiamme: il nulla.
Cinque pini dalla chioma verde abbracciati a quel tornante;
su ogni tronco un fiore di campo su ogni fiore un cuore appeso q un nastro
su ogni cuore un sogno
dentro un sogno, un canto, una preghiera.
Cinque bambini ormai persi nel vento volano sopra stagni di cenere bollente.
Come naufraghi d’un grigio oceano vadano perduti tra onde incandescenti.
Estati elbane
prima e dopo, vent’anni fa:
cinque nomi su un cippo è quello che resta
e un’ombra maligna
seduta al nostro fianco,
nascosta tra le pieghe del tempo e dell’indifferenza.
Cinque dite adunche
strette sul cerino spento
per nascondere il sorriso
di un cuore nero che non batte.