In questi giorni, contestualmente all’allentamento della tensione sulla pandemia da Covid 19, si è infittito il dibattito e il confronto sui temi della Sanità elbana. Operatori, comitati, amministratori, sindacati di categoria, forze politiche, cittadini hanno espresso tutti severe critiche sull’attuale assetto e sull’impianto organizzativo della Sanità nella nostra isola con accorate preoccupazioni sulle prospettive di medio e lungo periodo. Il Partito Democratico elbano già dal maggio 2018, con un circostanziato documento, ha intrapreso un percorso di confronto franco e determinato con l’assessorato regionale e la dirigenza della ASL ottenendo l’accelerazione della realizzazione del nuovo Pronto Soccorso ed il mantenimento della Unità Operativa Complessa della Chirurgia, con la contestuale indizione del concorso per Primario della stessa. Oggi, purtroppo, si rivivono le ansie per un nuovo possibile declassamento della Unità operativa di Chirurgia, non avendo la nostra ASL ancora ottemperato all’emissione del bando per l’assegnazione del posto di primario. Siamo fermamente convinti che non si può prescindere dal mantenimento delle strutture complesse di Medicina e di Chirurgia con il personale dedicato, che garantiscano, come hanno fatto finora e negli ultimi anni, con sensibile incremento quantitativo e qualitativo della casistica, un adeguato livello di assistenza anche nell’ottica dell’emergenza-urgenza. Si era anche, a quel tempo, riaffermata la necessità di una seria e concreta attuazione di una rete aziendale nel campo della specialistica, garantendo l’attività programmata per specialità come Oculistica, ORL, Reumatologia, Pneumologia, Urologia, Cardiologia e Senologia. Poco di questo si è realizzato, accrescendo il disagio dei cittadini con lunghe liste d’attesa e trasferte costose e disagevoli. Tutto, poi, complicato dall’emergenza Covid che ha praticamente ridotto ed in alcuni settori annullato ogni attività programmata di diagnosi e cura, gli screening, vaccinazioni, con la creazione di una unità multidisciplinare che accorpa più unita operative con una degenza comune di medicina, chirurgia, ortopedia, ospedale di comunità, psichiatria e area carceraria. Il PD elbano ritiene assolutamente irrinunciabile ritornare all’assetto organizzativo originario, quando l’emergenza pandemia sarà rientrata, restituendo autonomia e piena funzionalità ai vari reparti e totale agibilità all’Ospedale di Comunità, che svolge un fondamentale servizio sociale e sanitario. Il D.L. Rilancio appena pubblicato stanzia una notevole quota per la sanità del territorio: chiediamo quindi alla Direzione generale della ASL di attivarsi per un investimento importante nel settore dell’assistenza domiciliare (buono per qualità l’attuale servizio ma assolutamente insufficiente a coprire la domanda sia in termini di specializzazione dell’intervento sia a causa della particolare frammentazione del territorio servito, che impone lunghi tempi per i trasferimenti a scapito della copertura del bisogno). Occorre prevedere per alcune tipologie di intervento quote di assistenza di terzo livello. All’interno di questo finanziamento chiediamo ci siano interventi nel comparto della Disabilità dove, la domanda è alta e complessa e la risposta è insufficiente per l’assenza di un coordinamento logistico e conseguentemente di efficace organizzazione. Mancano progetti mirati, (colonie marine estive, spazi attrezzati e occasioni di animazione e socializzazione), deve essere favorita l’integrazione tra famiglia e operatori del volontariato per una più serena e sostenibile gestione della giornata del disabile. Stesso discorso per il pianeta della terza età, fortunatamente molto frequentato, immerso in un ambiente a bassissimo grado di inquinamento e con eccellenti condizioni climatiche, ma che manca di una attenzione mirata, capace di migliorarne ulteriormente gli stili di vita: nozioni elementari di medicina preventiva, di attesa, di iniziativa, attività fisica adattata, alimentazione corretta. Ci sono spazi in ogni Comune destinabili a questi scopi: aule scolastiche, sedi delle Pubbliche Assistenze, palestre pubbliche, piscina. Da considerare anche l’ampliamento dell’attuale RSA, con spostamento in un luogo più accessibile delle aree dedicate alla riabilitazione. Crediamo inoltre sia il momento di creare le condizioni perché si possano svolgere nell’ospedale di Portoferraio le cure oncologiche radioterapiche, sollevando i nostri cittadini da lunghi, costosi e stancanti viaggi per una seduta di terapia brevissima a Livorno. Molto coerente con la strategia del governo centrale di potenziamento della sanità del territorio è il nostro convincimento della urgente necessità della realizzazione, (come sarà per Venturina e Piombino) di almeno una Casa della Salute sul nostro territorio, dove non esiste nemmeno un Distretto. Una vera Casa della Salute