“L’Isola Che C’è” è una bella realtà presente da un paio d’anni nella nostra isola, un progetto nato “per contrastare la povertà educativa minorile” con l’obiettivo di formare un contesto sociale che sia capace di essere comunità educante, in poche parole qualcosa che possa permettere alle persone di disporre di luoghi, tempi e processi per vivere pienamente la propria vita in ogni sua fase; a questo proposito vengono organizzati vari laboratori didattici, ma la parte del leone la fanno le molte attività informali basate sulla socialità, nel corso delle quali viene fuori la creatività dei giovanissimi. In particolare ci si concentra sulla fascia di bambibi e ragazzi dai 5 ai 14 anni e sugli adulti che hanno a che fare con loro.
L’associazione, le cui finalità si possono sintetizzare nel motto “Condividere, costruire, crescere”, è localizzata a Rio Marina, Rio nell’Elba, Capoliveri, Porto Azzurro, Marciana, Marciana Marina e Campo nell’Elba. Queste sono le organizzazioni che collaborano con L’Isola Che C’è: Comune di Rio, Comune di Capoliveri, IC Carducci di Porto Azzurro, IC Giusti di Marina di Campo, Istituto Madre Mazzarello di Rio, Agedo, Ciofs FP Toscana, Circolo Sandro Pertini, Inperformat Associazione culturale, Legambiente Circolo Arcipelago Toscano, Opificio Liberarti, ASD Diversamente marinai, ASD Canottaggio Porto Azzurro, Università di Pisa — Dipartimento di Scienze Politiche.
Suor Silvia Biglietti, singolare personaggio che fa parte di quella atipica categoria di religiosi che preferiscono stare in mezzo alla gente più che in parrocchia o in convento, è la capofila di questo e di un altro progetto: “L’Elba Del Vicino”, che si prefigge di creare e rendere stabile un tipo di turismo “sobrio”, esperenziale — in quanto oggetto prima di percezione e quindi di riflessione — e basato sull’incontro con il territorio e con le persone. Suor Silvia attualmente si trova a Livorno a causa dell’emergenza sanitaria e probabilmente sta “mordendo il freno”, provando una certa nostalgia per la sua attività e per l’Elba in generale; da Livorno ha rilasciato un’intervista nella quale fa il punto delle attività in cui è coinvolta e le vengono rivolte domande su come l’Elba ha affrontato questa situazione, i punti di forza e debolezza dell’isola e della sua gente e le sue proposte personali per rilanciarla.
Ne è venuta fuori una chiacchierata interessante in cui le varie problematiche vengono viste con una lucidità che ci farebbe piacere vedere — senza voler fare polemica — in alcuni politici e amministratori.
Quello che colpisce è la fiducia che ha nei giovani che, nelle sue parole, “…hanno gli elementi per un’innovazione tecnologica che può dare un futuro all’isola, hanno saputo leggere i bisogni più nascosti delle persone … la lettura del bisogno nuovo è fondamentale, perchè l’innovazione tecnologica andrà accompagnata da un’importante innovazione sociale che parta da una lettura del bisogno, come non era mai stato fatto prima, per trovare soluzioni nuove”.
Stefano Della Monica