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Manchette di prima

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Quello che l'altri dovrebbero di'

Manchette di prima

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Una chiaccherata con.…Marino Garfagnoli che dal 1993 gestisce ” I Viaggi del Genio” tour operator specializzato in viaggi e vacanze naturalistiche e culturali

 

Buon­giorno Mari­no, la situ­azione che sti­amo viven­do che tipo di impat­to ha per un sogget­to come il vostro che si occu­pa di tur­is­mo a largo spet­tro, viag­gi sull’isola, scuole viag­gi all’estero. Come la vedi cosa sta succe­den­do e cosa pen­sate di met­tere in cam­po di stra­or­di­nario per ques­ta situ­azione?

Come la vedo, la vedo male. Gli effet­ti sono dis­as­trosi per­ché si è fer­ma­to tut­to e quin­di tutte le aziende come i tour oper­a­tor e le agen­zie di viag­gio che lavo­ra­no con il tur­is­mo si sono fer­mate. La situ­azione per questo tipo di aziende, come altre legate all’indotto tur­is­ti­co, al movi­men­to al ter­ri­to­rio, è dram­mat­i­ca, non so se gli incen­tivi, i sosteg­ni che ver­ran­no mes­si a dis­po­sizione dal gov­er­no come la cas­sa inte­grazione baster­an­no. Le asso­ci­azioni di cat­e­go­ria a liv­el­lo nazionale, anche sul­la base delle indi­cazioni che proven­gono dai ter­ri­tori, chieden­do mis­ure ulte­ri­ori per­ché i fat­turati si sono azzerati. Abbi­amo di fronte la scelta di chi­ud­ere o resistere con i sosteg­ni che ver­ran­no, in atte­sa di ques­ta riparten­za che per adesso non si vede.
Cosa sti­amo facen­do? Ques­ta cosa qui lega­ta all’emergenza san­i­taria cam­bierà il modo di vivere, cam­bierà il par­a­dig­ma. Ci sono due scuole di pen­siero: quan­do ci sarà il vac­ci­no tut­to tornerà come pri­ma, ques­ta fase ci ha fat­to toc­care con mano che cer­ti mod­el­li di com­por­ta­men­to, cer­ti stili di vita non van­no bene e per­ciò approf­itti­amo per cam­biare. Propen­do per la sec­on­da, se si riparte e tut­to deve essere come pri­ma allo­ra è meglio stare così! Lo so che è una provo­cazione però dob­bi­amo cogliere ques­ta occa­sione per cam­biare e quin­di anche l’approccio al tur­is­mo, alla fruizione del ter­ri­to­rio rispet­to alle espe­rien­ze che si pos­sono fare. Anche il nos­tro ter­ri­to­rio può dare molto, abbi­amo spazio, natu­ra, abbi­amo le tradizioni locali, la cul­tura, i prodot­ti agroal­i­men­ta­ri e sono tut­ti val­ori aggiun­ti. Noi ci sti­amo attrez­zan­do per fare delle pro­poste che inclu­dano questi temi.

In questo peri­o­do sti­amo met­ten­do l’accento sul tur­is­mo inter­no vista la situ­azione del bloc­co attuale del tur­is­mo inter­nazionale del quale l’Italia, la Toscana, l’Elba vivono. Questo cam­bio di par­a­dig­ma è un pas­sag­gio da un tur­is­mo di quan­tità a un tur­is­mo di qual­ità. Andan­do a capire se la qual­ità si por­ta dietro un val­ore aggiun­to in ter­mi­ni eco­nomi­ci. Nelle cit­tà dove c’era il sovraf­fol­la­men­to, Firen­ze, Venezia, Roma adesso non c’è più nes­suno. Trovare la via di mez­zo fra il tur­is­mo di mas­sa come era pri­ma ed un tur­is­mo più rego­la­to ma c’è un prob­le­ma di risorse, meno gente non vuol dire nec­es­sari­a­mente meno risorse. Forse è una ques­tione di scelte?

E’ si è una ques­tione di scelte, è una ques­tione anche di sce­nari. Noi fac­ciamo delle pre­vi­sioni sul­la base di quel­lo che sarà dopo, ma abbi­amo pochi ele­men­ti. Il fenom­e­no di over­tur­ism prob­a­bil­mente è una fase super­a­ta che appar­tiene ad un altro mon­do, se propen­di­amo sul­la sec­on­da ipote­si di cam­biare par­a­dig­mi. Dici­amo noi, ma anche tante altre local­ità nel nos­tro paese, sal­vo le cit­tà d’arte, sono legate alla sta­gion­al­ità, però anche sul­la sta­gion­al­ità delle cose cam­bier­an­no. Se ci saran­no delle modal­ità diverse di fruizione delle ferie, dei turni di lavoro diver­si, noi abbi­amo una mar­cia in più rispet­to ad altri ter­ri­tori per­ché in ques­ta parte di Toscana si può fare espe­rien­za di viag­gio tut­to l’anno. Quin­di bisogna lavo­rare su questo, uscire dai tre mesi l’anno di sta­gione e ori­en­tar­si su una piattafor­ma eco­nom­i­ca che sia basa­ta su tut­to l’anno e qui gli oper­a­tori devono met­ter­si in gio­co, le isti­tuzioni e prob­a­bil­mente questo potrebbe essere il modo di arginare la situ­azione da un pun­to di vista eco­nom­i­co. Se dal­la quan­tità si pas­sa alla qual­ità poi bisogna che ques­ta qual­ità ren­da da un pun­to di vista eco­nom­i­co, se anziché lavo­rare solo per due mesi rius­ci­amo a fare in modo che la fre­quen­tazione tur­is­ti­ca si esten­da per tut­to l’anno, questo potrebbe essere un modo per risol­vere tan­ti aspet­ti.

Di questo fino pri­ma dell’inizio del­la crisi se ne parla­va ma di fat­ti con­creti non se ne sono visti, adesso ques­ta crisi sta spo­stan­do qual­cosa nel modo di affrontare il futuro per­ché dopo ques­ta sta­gione c’è quel­la del 2021, non è che con la bac­chet­ta mag­i­ca si risolve. Cosa sarebbe nec­es­sario per fare in modo che all’Elba si pas­si da una sta­gione cor­ta ad una lun­ga, dal tur­is­mo di mas­sa ad un tur­is­mo di qual­ità, quali sareb­bero i pas­sag­gi, le neces­sità?

Bisogna fare le cose che non si sono mai fat­te. Dell’allungamento del­la sta­gione sono 40 anni che se ne par­la ma in con­cre­to di pas­si in quel­la direzione non ne sono sta­ti fat­ti per­ché prob­a­bil­mente a molti va bene così. Bisogna fare sis­tema fra le isti­tuzioni e gli stake­hold­er, si siedano intorno ad un tavo­lo e fac­ciano un prog­et­to che vada in quel­la direzione. Questo ter­ri­to­rio ha bisog­no di una regia uni­ca e gli stru­men­ti ci sono anche la legge sug­li ambiti tur­is­ti­ci va in ques­ta direzione. Con­frontar­si e col­le­gar­si in maniera più stret­ta a quelle che sono le politiche tur­is­tiche del ter­ri­to­rio da parte del­la Regione Toscana e avere una sor­ta di cab­i­na di regia che con­sen­ta di fare sis­tema, di fare rete, di pro­gram­mare per esem­pio dall’autunno 2020 per tut­ta la sta­gione 2021. Orga­nizzi­amo i prodot­ti di fruizione del ter­ri­to­rio, la fre­quen­tazione attra­ver­so una rete che pro­gram­mi per tut­to l’anno le pos­si­bil­ità di vacan­za, di visi­ta. Le modal­ità ci sono, le politiche region­ali van­no in ques­ta direzione bisogna che si esca dagli stec­ca­ti….

Sec­on­do te il tema del comune uni­co tor­na di attual­ità in ques­ta crisi?

Sec­on­do me è un tema sul quale dob­bi­amo lavo­rare tut­ti, le asso­ci­azioni di cat­e­go­ria sono schier­ate in maniera molto più decisa rispet­to al pas­sato su questo tema. Questo ter­ri­to­rio ha bisog­no di essere gov­er­na­to in maniera uni­taria. Super­a­ta la fase dell’emergenza san­i­taria tut­ti ci dob­bi­amo porre l’obiettivo di fare un pas­so avan­ti, non sarà facile, non lo è sta­to nel pas­sato anche in occa­sione del ref­er­en­dum dove sono sta­ti fat­ti alcu­ni errori, però adesso è una tap­pa obbli­ga­ta.

Ques­ta crisi rimette al cen­tro la ques­tione del­la gov­er­nance di un ter­ri­to­rio?

Esat­to la crisi rimette al cen­tro la ques­tione del­la gov­er­nance si va in quel­la direzione.
Potrem­mo dire che l’Elba da ques­ta crisi potrebbe uscirne raf­forza­ta aven­do tan­to poten­ziale da esprimere a dif­feren­za di altri ter­ri­tori che era­no già sat­uri.
Io spero che ques­ta crisi ser­va pro­prio a questo, se tut­to deve essere come pri­ma mi chiedo in maniera provo­ca­to­ria forse ci con­viene rimanere così

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Val­ter Giu­liani

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