In questo periodo di emergenza sanitaria, pallide e contraddittorie riaperture di attività e prospettive economiche incerte, non si è forse pensato che paradossalmente ci voleva proprio il Coronavirus per farci “alzare le chiappe dalla sedia” e spingerci a reinventare il turismo isolano. Diciamocelo pure, sono anni che si parla di allungare la stagione usando quello che già abbiamo; ma quello che già abbiamo non è limitato solo alle indiscutibili bellezze del nostro paesaggio, ma anche alla nostra storia, sia millenaria che recente. Ci riferiamo al nostro passato — neanche tanto lontano — di “isola del vino”, un passato la cui memoria potrebbe essere recuperata per farne un progetto turistico che funzioni come alternativa e come aggiunta al turismo balneare.
Dal web spunta fuori un filmato, di Alessandro Beneforti, di qualche anno fa che testimonia una singolare iniziativa ideata e promossa da Antonio Arrighi per le scuole dal curioso nome di “Zappa Day”, che testimonia un singolare incontro tra un gruppetto di vignaioli e gli studenti delle classi della prima media allo scopo di creare una occasione per far conoscere le tecniche, gli strumenti e le tradizioni della coltivazione della vite, che all’Elba ha avuto, ed ha ancora, tanta importanza nell’economia e nella cultura isolana.
Oltre a Antonio Arrighi, anche Renzo Velasco, Mario Messina, Leonardo Tamagni, Giovanni Galletti, Riccardo Galletti, Giuliano Messina e Paolo Mazzarri si “esibirono” nella zappatura di una antica vigna col metodo denominato “ad alberello”, risalente ai primi insediamenti greci e praticato fino a una cinquantina di anni fa. Una festa in cui i ragazzi furono invitati a provare lo zappone, o gaglione che dir si voglia.
Noi dell’Edicola Elbana — senza voler rubare la professione a economi, politici e imprenditori ma con l’umiltà, la semplicità e l’ironia che ci contraddistinguono — vogliamo suggerire che un progetto simile, nato per le scuole e purtroppo mai più riproposto, potrebbe diventare un modo per fare turismo mettendo insieme cultura (non intesa in senso noioso e pesante, qui di pesante ci sarebbe solo l’uso del gaglione), aggregazione, curiosità e divertimento.
S.Della Monica