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Manchette di prima

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Elba da scoprire; Geologia e Pittura di Giuseppe Tanelli e Luciano Regoli

Una mostra sif­fat­ta cre­di­amo non sia mai sta­ta nep­pure pen­sa­ta. Un geol­o­go e un pit­tore si con­frontano nel comune amore per l’Iso­la d’El­ba, che da sem­pre ospitò artisti e stupi’ geolo­gi da tut­to il mon­do. Dopo­tut­to che cos’è la pit­tura se non una alchimia mis­te­riosa, dove polveri di roc­ce e chim­i­ca deriva­ta da esse, orga­niz­zate, impas­tate e coman­date da men­ti a cav­al­lo fra scien­za e il mis­tero del­l’an­i­ma, pren­dono cor­po su di una tela capace di dare impul­si in pro­fon­dità, all’osser­va­tore? E cosa è la geolo­gia se non un modo di conoscere chi siamo nel ten­ta­ti­vo di leg­gere il libro del­la Grande Sto­ria, la sto­ria del Piane­ta Ter­ra, la Casa in cui vivi­amo? Una bel­la Casa anti­ca — che abiti­amo solo da tem­pi recen­tis­si­mi -, ma che ha bisog­no di una dras­ti­ca opera di pulizie e manuten­zione, se non vogliamo che in tem­pi bre­vi non sia più da noi abit­abile. Una Casa le cui carat­ter­is­tiche ambi­en­tali han­no con­dizion­a­to e con­dizio­nano i popo­la­men­ti ani­mali e veg­e­tali, la nos­tra salute e soprav­viven­za, il nos­tro benessere eco­nom­i­co e sociale, in un inscindibile intrec­cio fra Geosfera, Bios­fera e una Noos­fera non anco­ra ben defini­ta nel­la sua uman­ità. La prete­sa di ques­ta mostra è una med­i­tazione su questi que­si­ti che l’Iso­la a cui apparte­ni­amo ci offre.

L’idea è nata un giorno di pri­mav­era del­l’an­no pas­sato. Vol­e­va­mo aprir­la la prossi­ma estate. Queste pagine sono scritte ai pri­mi di aprile del 2020, sono i giorni del COVID-19. Scrive Mar­co Cat­ta­neo nel­l’ed­i­to­ri­ale d’aprile del Nation­al Geo­graph­ic: “Prob­a­bil­mente questo anno il 22 aprile (50° anniver­sario del pri­mo Earth Day) non ci saran­no man­i­fes­tazioni oceaniche per invo­care mag­giore atten­zione per l’am­bi­ente. Si sta speg­nen­do perfi­no l’e­co soll­e­va­to da un movi­men­to glob­ale come Fri­day for Future. Ma non dob­bi­amo dimen­ti­care che quan­do sarà fini­to questo incubo dovre­mo rimet­tere mano alla salute del piane­ta. Non solo per la minac­cia da riscal­da­men­to glob­ale, ma anche per lim­itare il ris­chio che arriv­i­no altre pan­demie”. Non sap­pi­amo se ques­ta estate potrà essere aper­ta la mostra reale, per questo abbi­amo deciso di antic­i­par­la con ques­ta mostra vir­tuale. Vogliamo dedi­car­la ai medici, infer­mieri, volon­tari san­i­tari, pro­tezione civile, forze del­l’or­dine e ammin­is­tra­tori che in pri­ma fila si sono bat­tuti e si bat­tono, per vin­cere ques­ta battaglia, ricor­dan­do ed ono­ran­do le tante vit­time in Italia e nel Mon­do. Nel­la Car­ta fir­ma­ta da tut­ti i Pae­si del Mon­do a Rio de Janeiro nel 1992 è scrit­to: “…l’Uo­mo ha dirit­to ad una vita sana e pro­dut­ti­va in armo­nia con la natu­ra”.

P S : Nel­la mostra saran­no esposte trentaquat­tro opere ad olio su tela o tavola, di pae­sag­gi e luoghi dell’ Elba, da Capo Calami­ta a Cavo, da Porto­fer­raio a Lacona per giun­gere a Pomonte e Chies­si. I quadri sono orga­niz­za­ti in tre sale : La Ter­ra del fer­ro, La Ter­ra di mez­zo, La Ter­ra del gran­i­to, e sono accom­pa­g­nati da scre­po­la­ture geo­logiche e min­er­alogiche. Alessan­dra Allori è la cura­trice del­la mostra e sta lavo­ran­do per alle­stire le pagine web . Nel frat­tem­po abbi­amo deciso di pub­bli­care nei prossi­mi tre giorni bre­vi anteprime di cias­cu­na sala in atte­sa del 22 aprile. Un pic­co­lo modo con il quale, un magi­co pez­zo del Piane­ta Ter­ra sede di un Par­co Nazionale, ricor­da ed ono­ra il 50° Earth Day

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