— Nel­la mag­gior parte dei sogget­ti pos­i­tivi non si pre­sen­tano più i sin­to­mi veri e pro­pri del virus, in ter­mi­ni medici si può par­lare di “gua­ri­gione clin­i­ca”; dopo un cer­to tem­po si effet­tuano due tam­poni su ognuno dei sogget­ti già col­pi­ti, se sono entram­bi neg­a­tivi si può par­lare anche di “gua­ri­gione virale”.
E questo è il caso di diver­si sogget­ti , e questo è il caso di otto pazi­en­ti su dieci attual­mente pre­sen­ti nel­la nos­tra Iso­la
- Fino ad oggi all’Iso­la d’El­ba sono sta­ti effet­tuati cir­ca 1500 tra tam­poni e test siero­logi­ci, prati­ca­mente qua­si il 5% del­la popo­lazione elbana.
Il dato è alta­mente pos­i­ti­vo se si con­sid­era che in Toscana la media per­centuale del­la popo­lazione con­trol­la­ta si aggi­ra su poco più del 2%, quin­di pro­porzional­mente ai suoi abi­tan­ti, all’Iso­la d’El­ba è sta­to fat­to il doppio del lavoro.
— E’ sta­to rib­a­di­to che i tam­poni non pos­sono essere fat­ti a caso su chi­unque, ma devono sem­pre essere mirati e riv­ol­ger­si alle cat­e­gorie che han­no mag­giori pos­si­bil­ità di ris­chio.
— A Porto­fer­raio 350 nuclei famigliari han­no usufruito del buono-spe­sa.