Gli anziani, la memoria storica del nostro Paese, stanno pagando il prezzo più alto di questa pandemia perchè soggetti considerati deboli e già malati quindi per alcuni sacrificabili. Una delle tante cose che il Coronavirus sta facendo è quella di privare nel morire, l’accompagnamento, l’ultimo saluto, di poter vedere un figlio, la moglie, il marito, un nipote.…nessuno da quando l’ambulanza lo porta via senza le ultime parole, senza gli ultimi sguardi. Da solo a soffocare nel nulla, da solo a soffocare nel silenzio…è la morte più crudele e non importa essere anziani o giovani, credenti o meno. Si abbandona questa vita su veicoli militari per una destinazione misteriosa in assoluta solitudine perchè è vietato celebrare funerali e si viene velocemente cremati o seppelliti nei cimiteri dove c’è ancora posto e spesso lontano da casa.
MI CHIEDO, MERITIAMO QUESTO??
La paura più grande per gli anziani è proprio quella di morire senza nessuno vicino. Terrorizzati e con occhi supplichevoli quando entrano nelle camere intensive cercano uno sguardo di un sanitario per digli di salutare i figli e i nipoti. MORIRE DA SOLI è terribile. Ai parenti dei deceduti non resta che il dolore, il vuoto causato da una pandemia che ci ha espropriato delle nostre abitudini e in alcuni casi degli affetti più cari.
“Era mio padre — scrive Gabriele Corsi — quello della foto un po’ sfuocata nei necrologi, Era mia madre quella Signora elegante morta da sola in ospedale perchè non si poteva entrare. Lei da sola. Era mia madre che mi faceva posto nel letto grande quando avevo la febbre e mi sembrava, sempre, l’unica cura possibile”
Non si rabbrividisce più nel sentire che le case di cure per anziani o RSA dove si segnalano contagi da COVID-19 vengano chiuse e gli anziani isolati. Così muoiono da soli, per il virus o perchè si lasciano andare privati della possibilità di congedarsi, di salutare, di dire ai famigliari cose importanti come se chiudessero per sempre il loro libro della vita con ancora alcune pagine da scrivere.
L’Italia è una società molto anziana che non era preparata a far fronte a un improvviso numero di persone che necessitano cure ospedaliere. Negli ultimi 20 anni si è scelta la politica dei tagli e si sono eliminati troppi posti letto (l’ospedale Elbano è tra quelli) inclusi quelli di alta specializzazione (terapie intensive, pronto soccorso, cardiologia, ortopedia, specialistiche varie, pneumologia) durante le presunte razionalizzazioni che altro non sono che tagli e accorpamenti.
Nell’ospedale Elbano ancora oggi sono in atto accorpamenti e cancellazioni di reparto e servizi già pensati e programmati da tempo (esiste al riguardo anche un piano sanitario Elba che li prevede) e ci raccontano a giustificazione che le corsie e i reparti servono per far fronte alla emergenza del Coronavirus. La cosa che fa pensare è che ogni anno notiamo che l’ospedale, pur mantenendo la struttura muraria iniziale, si restringe come spazi destinati ai ricoverati e ai servizi essenziali.
Francesco Semeraro. “Un anziano”
Concordo con il Sig. Semeraro io per colpa dell’epidemia del new delhi contagiata nell’ospedale di Portoferraio, ho perso mia madre, costretta negli ultimi mesi prima di morire a stare in isolamento e io costretto ad utilizzare tutti i DPI di protezione per andarla a trovare nell’rsa di Marciana , almeno ho avuto la fortuna di vederla morire e farle un ultima carezza,. Caro Francesco il sistema sanitario e elbano dopo questa pandemia da covid, dovrà essere totalmente rifondato, troppi tagli sono stati fatti a spese del cittadino. #celafaremo
Sig. Semeraro, comunque I familiari hanno iniziato a fare esposti e le procure si stanno incominciando a muovere per verificare i decessi che stanno avvenendo nell’rsa e i controlli che non sono stati eseguiti dal punto di vista sia di profilassi che di prevenzione da parte dell’ASL competenti, diciamo che non sono più solo a lottare per la giustizia e per far uscir fuori le negligenze del sistema sanitario.