Skip to content

Manchette di prima

EDICOLA ELBANA SHOW

Quello che l'altri dovrebbero di'

Manchette di prima

BREAKING NEWS

Intervista alla Dottoressa Sandra Citi Professoressa di Biologia Cellulare all’ Università di Ginevra

Quan­to conos­ci­amo del coro­n­avirus qual è la sua orig­ine e quan­to sono esat­te le infor­mazioni che ci arrivano?

Le fonti d’informazione piu’ affid­abili sono le pub­bli­cazioni sci­en­ti­fiche divul­gate su riv­iste spe­cial­iz­zate di pres­ti­gio. In queste, cias­cun arti­co­lo è cer­ti­fi­ca­to, ver­i­fi­ca­to e con­trol­la­to da esper­ti mon­di­ali , che sono capaci di trovare even­tu­ali falle o errori, per­ché nel­la ricer­ca sci­en­tifi­ca ci sono ricer­ca­tori che fan­no bene anzi benis­si­mo il loro lavoro, ma non è impos­si­bile fare qualche errore, quin­di ciò che è pub­bli­ca­to su queste riv­iste è asso­lu­ta­mente affid­abile.
Sull’origine di ques­ta pan­demia, le pub­bli­cazioni fat­te fino­ra, dimostra­no chiara­mente che l’origine di questo virus non è per niente una manipo­lazione di lab­o­ra­to­rio come è sta­to divul­ga­to da alcune notizie via inter­net, ma al con­trario, si trat­ta di un virus asso­lu­ta­mente nat­u­rale emer­so molto prob­a­bil­mente dai pip­istrel­li, che han­no cir­ca 200 specie diverse di coro­n­avirus, poi è pas­sato a un ospite inter­me­di­ario e poi da qui all’uomo. La ques­tione più impor­tante per quan­to riguar­da l’emergenza del virus è capire dove si sia ver­i­fi­ca­ta la mutazione. Dice­vo, questo è un virus nat­u­rale per­ché le sequen­ze del mate­ri­ale geneti­co (RNA) sono tali da esclud­ere una manipo­lazione di lab­o­ra­to­rio. La ques­tione è com­pren­dere dove siano insorte le mutazioni che han­no reso questo virus così con­ta­gioso e peri­coloso. Gli scien­ziati per esem­pio stan­no cer­can­do di capire se la mutazione sia avvenu­ta nell’ospite iniziale, nell’intermediario o addirit­tura nell’uomo. Certe mutazioni sono peri­colose per­chè ren­dono il virus non attac­ca­bile dalle difese immu­ni­tarie che abbi­amo già. Il coro­n­avirus è un virus che esiste in quat­tro “generi” (alfa, beta, gam­ma, delta), e quat­tro delle specie (due del genere alfa e due del beta) sono endemiche e cau­sano il comune raf­fred­dore. Sono già dif­fuse in una grande parte del­la popo­lazione, che quin­di ha già delle difese immu­ni­tarie pronte. Per quan­to riguar­da il val­ore delle infor­mazioni, le pub­bli­cazioni su riv­iste sci­en­ti­fiche spe­cial­iz­zate sono di dif­fi­cile com­pren­sione per i non addet­ti ai lavori, ma i gior­nal­isti dovreb­bero affi­dar­si soprat­tut­to agli scien­ziati. E gli scien­ziati dovreb­bero cer­care di fare uno sfor­zo per cer­care di comu­ni­care in modo sem­plice dei con­cetti e dei dati che a volte non lo sono. Quin­di è impor­tante dif­fi­dare di tut­to quel­lo che non è sci­en­tifi­ca­mente prova­to, e anche accettare il fat­to che la scien­za non può dare tutte le risposte, per­ché anco­ra non si conoscono molte cose su questo virus.

L’Italia ha adot­ta­to per tem­po tutte le mis­ure nec­es­sarie a lim­itare la pan­demia? Ci sono sta­ti ritar­di e se si per quale moti­vo?

Veden­do ciò che han­no fat­to le autorità svizzere e degli altri pae­si europei, mi sem­bra di si. Qual­cuno si è ori­en­ta­to ver­so una strate­gia di più o meno allinea­men­to, pen­so alla Svezia dove ci sono delle rac­co­man­dazioni e non degli obb­lighi. Poi ci sono le mis­ure estreme come quelle dell’ Italia e del­la Fran­cia dove ci sono delle lim­i­tazioni for­tis­sime. Cre­do che ciò vada cor­re­la­to
alla dis­ci­plina delle popo­lazioni. In Italia il Gov­er­no, mi sem­bra, ha agi­to in tem­pi giusti, ma non pen­so che in un momen­to del­i­ca­to come questo si pos­sa fare una spec­u­lazione polit­i­ca. Ho avu­to notizia di una let­tera sot­to­scrit­ta da molti scien­ziati ital­iani e invi­a­ta al Gov­er­no, e sono com­ple­ta­mente d’accordo con loro sul fat­to di dover imple­mentare soprat­tut­to delle strate­gie di test e di diag­nosi più estese pos­si­bili come per esem­pio è sta­to fat­to nel Vene­to o anche in altri pae­si come la Corea del Sud o Sin­ga­pore, per­ché questo per­me­tte di iden­ti­fi­care non solo i casi pos­i­tivi sin­tomati­ci, ma anche gli asin­tomati­ci che pos­sono comunque essere con­ta­giosi. Non dimen­tichi­amo­ci che uno stu­dio su “Sci­ence” sti­ma, sul­la base di dati epi­demi­o­logi­ci di gen­naio che ven­gono dal­la Cina, che 4 casi su 5 di quel­li doc­u­men­tati sono sta­ti con­ta­giati da per­sone asin­tomatiche. L’ infet­tiv­ità di questo virus è molto alta. Pot­er fare molti test per­me­t­terebbe di “lib­er­are” quelle per­sone per esem­pio che han­no già vis­to il virus che non han­no avu­to sin­to­mi o che mag­a­ri li han­no avu­ti ma che han­no super­a­to la malat­tia e han­no anti­cor­pi. Questo darebbe una mano anche all’economia, il cui “bloc­co” è un altro grande prob­le­ma dovu­to alla pan­demia. Molte attiv­ità potreb­bero essere messe in ginoc­chio se dovesse con­tin­uare così per molte set­ti­mane o mesi.

A questo propos­i­to, cer­to nes­suno ha la sfera di cristal­lo però quan­do sec­on­do lei, potrem­mo uscire da ques­ta situ­azione?

Sono nor­mal­mente una per­sona ottimista, e in questo caso, sono già sta­ti approntati dei test, con cui si pos­sono iden­ti­fi­care le per­sone cop­erte da immu­nità che potreb­bero già tornare alle nor­mali attiv­ità. Poi ci sono i vac­ci­ni che sono in cor­so di sper­i­men­tazione e preparazione in moltissi­mi cen­tri di ricer­ca. I tem­pi per i vac­ci­ni sono rel­a­ti­va­mente lunghi, ma presto si potran­no iden­ti­fi­care gli anti­cor­pi con test apposi­ti e si potran­no così iden­ti­fi­care le per­sone da “lib­er­are”. Si deve vedere anche come ques­ta strate­gia di con­fi­na­men­to agisce sul­la cur­va dei nuovi casi, con lo scopo di evitare l’ingorgo del sis­tema san­i­tario. Io non pos­so dar­le delle date pre­cise, però sem­bra che in Italia la situ­azione dei nuovi casi si sia sta­bi­liz­za­ta da qualche giorno, quin­di già questo plateau fa pen­sare che non siamo in fase di aumen­to log­a­r­it­mi­co espo­nen­ziale e pos­si­amo pen­sare che fra due tre, quat­tro set­ti­mane si com­in­cerà a vedere una disce­sa del numero di questi casi. A quel pun­to si potrebbe pen­sare di iso­lare solo le per­sone sopra i 65 anni, las­cian­do i più gio­vani alle nor­mali attiv­ità. Ques­ta non è solo la mia opin­ione ma anche quel­la di epi­demi­olo­gi che sono anche molto più qual­i­fi­cati di me nel fare com­men­ti su questo aspet­to.

Con­tes­tu­al­izzi­amo il suo inter­ven­to: lei è un amante dell’Elba, qui ha una res­i­den­za e qui ama trascor­rere tut­to il suo tem­po libero. Come vede la situ­azione sull’isola?

I pochi casi diag­nos­ti­cati sono sta­ti legit­ti­mati da test di pos­i­tiv­ità , non so quan­ti pazi­en­ti totali siano sta­ti tes­ta­ti, dici­amo però che l’analisi sta­tis­ti­ca epi­demi­o­log­i­ca richiede di sapere esat­ta­mente il numero dei casi tes­ta­ti, quel­li pos­i­tivi e quel­li neg­a­tivi. Solo con i test si può capire se ci sono molti altri pos­i­tivi che mag­a­ri non han­no sin­to­mi o altri pos­i­tivi con sin­to­mi mag­a­ri tal­mente leg­geri che non han­no spin­to la per­sona ad andare a richiedere un test. Quin­di il numero di casi tes­ta­ti pos­i­tivi sec­on­do me è un numero che come tut­ti gli altri numeri dati, va con­tes­tu­al­iz­za­to per­ché non cor­risponde sicu­ra­mente al numero vero di per­sone che sono state con­ta­giate. È sta­to sti­ma­to che i numeri pos­i­tivi reali, rispet­to ai casi tes­ta­ti pos­i­tivi, dovreb­bero essere dieci, forse anche ven­ti o più volte supe­ri­ori, e quin­di prob­a­bil­mente ci sono in realtà qualche centi­naio di per­sone pos­i­tive all’isola d’Elba, la mag­gior parte sen­za sin­to­mi, e che svilup­perà o ha già svilup­pa­to anti­cor­pi, quin­di sono per­sone ora pro­tette, ma in parte anche poten­zial­mente con­ta­giose.
Poi dal pun­to di vista dell’evoluzione futu­ra come sot­to­lin­eato da molti bisogna che il virus non abbia più la capac­ità di dif­fonder­si rap­i­da­mente, e questo sarà pos­si­bile solo quan­do una cer­ta per­centuale di per­sone in un qual­si­asi tipo di popo­lazione ver­rà con­ta­gia­to. E’ chiaro che un ‘iso­la è un mon­do un po’ a parte e che se in altri ter­ri­tori la popo­lazione avrà incon­tra­to il virus in una per­centuale che varia dal 40% al 70% mag­a­ri sen­za accorg­ersene, nell’isola la per­centuale sarà infe­ri­ore per la con­for­mità del ter­ri­to­rio e per il fat­to di essere iso­lati.

Il prossi­mo futuro, quel­lo tur­is­ti­co per l’isola d’Elba è tut­to da decifrare?

Le vacanze di Pasqua sono perse, mi sem­bra abbas­tan­za chiaro, è trop­po a breve ter­mine. Sicu­ra­mente non sarà aper­to nem­meno tut­to appe­na dopo Pasqua, come sug­ger­i­to da Ren­zi. E’ anco­ra trop­po presto, forse fine mag­gio pri­mi di giug­no ci saran­no delle notizie più pos­i­tive, se nel frat­tem­po ci sarà una cadu­ta del­la cur­va del numero di pos­i­tivi gior­nalieri e ci sarà soprat­tut­to più immu­nità di popo­lazione. Questo, ripeto, sarà pos­si­bile deter­mi­narlo solo con i test di anti­cor­pi. Per esem­pio, qui a Ginevra han­no mes­so a pun­to nel lab­o­ra­to­rio di diag­nos­ti­ca viro­log­i­ca dei test anti­cor­pali che com­in­cer­an­no ad essere appli­cati al per­son­ale san­i­tario dell’ospedale per pot­er iden­ti­fi­care i dot­tori e gli infer­mieri che sono già pro­tet­ti dall’immunità, e che quin­di non rischi­ano trop­po a lavo­rare nei repar­ti dei malati di Covid 19. Il prossi­mo futuro quin­di ci ris­erverà anco­ra delle mis­ure restrit­tive, e spe­ri­amo, dei dati epi­demi­o­logi­ci e dei pro­gres­si nel­la diag­nos­ti­ca che per­me­t­ter­an­no di sal­va­guardare la capac­ità del sis­tema san­i­tario di occu­par­si al meglio del­la salute del­la popo­lazione, e al tem­po stes­so per­me­t­ter­an­no di riat­ti­vare le attiv­ità eco­nomiche come il tur­is­mo, da cui dipen­dono molte per­sone in Italia.

*San­dra Citi si è lau­re­a­ta in Scien­ze Bio­logiche e in Med­i­c­i­na e Chirur­gia all’Università di Firen­ze, e ha ottenu­to un Dot­tora­to (PhD) in Biolo­gia Mol­e­co­lare al Lab­o­ra­to­rio di Biolo­gia Mol­e­co­lare del Med­ical Research Coun­cil, di Cam­bridge (Inghilter­ra). Ha inseg­na­to e diret­to grup­pi di ricer­ca negli Sta­ti Uni­ti (Facoltà di Med­i­c­i­na del­la Cor­nell Uni­ver­si­ty, a New York), all’Università di Pado­va, e all’Università di Ginevra (Svizzera), dove è attual­mente Pro­fes­sore di Biolo­gia Cel­lu­lare.

Rispondi