Sergio Casati, il “paziente uno” non ce l’ha fatta.
La notizia è stata diffusa dal Sindaco di Rio Marco Corsini con una diretta sulla pagina Facebook del comune. Il Sindaco ha invitato tutti i cittadini a stringersi intorno ai suoi familiari in questo terribile momento.
Visibilmente commosso ha aggiunto che Sergio aveva già delle patologie non riconducibili direttamente al virus e ha annunciato che dalla settimana prossima l’ ASL procederà ad un esame col tampone ancora più capillare.
Riportiamo di seguito la parte più toccante del comunicato: “Rio paga il primo tributo di vite umane a questo terribile nemico, un primato che non avremmo mai voluto avere, un primato che non ci vincerà. Resistiamo in maniera tenace, adesso anche in memoria di Sergio, che non conoscevo, ma che oramai per me è diventato uno di noi, una persona a me cara e a me vicina; è diventato un simbolo della sofferenza della nostra comunità.”
Ho faticato tanto per dare un titolo a questo articolo perchè per me Sergio era uno di famiglia, la leggenda narra che sia “colpa” sua se il mì babbo Loredano si fidanzò cò la mi mamma.
E quante mangiate al Cavo, quante risate quando insieme dopo cena veniva a tavolino e raccontavano tutte le schiocchezze che avevano fatto da bamboli.
Sergio è una vittima di questo maledetto virus e in sua memoria facciamo una bella cosa tutti, smettiamola di dirci le peggio cose e stiamo uniti.
Zio Stix
Mi spiace tanto sentite condoglianze alla famiglia Casati, e alla comunità riese.